INFORMATIVA AI SENSI DEGLI ARTT. 3, 4 e 5 del REGOLAMENTO (UE) 2088/2019

Art. 3 – Politiche sull’integrazione dei rischi di sostenibilità

Consilium, attraverso l’adesione ai Principi per l’Investimento Responsabile delle Nazioni Unite (UN PRI) e la definizione di una strategia di sostenibilità, ha integrato gli aspetti ESG in tutte le sue attività con l’obiettivo di contribuire ai “Sustainable Development Goals” delle Nazioni Unite. Dopo l’adesione all’UN PRI nel marzo 2020, Consilium ha adottato una Politica ESG adeguando le proprie procedure di investimento e formalizzando una governance ESG.

Con riferimento alle attività di investimento dei fondi gestiti, Consilium ritiene che l’integrazione dei fattori ESG lungo tutto il processo di investimento (tenendo in conto le peculiarità di ogni società) sia essenziale per lo sviluppo di una strategia di crescita sostenibile. Tale impegno si sostanzia come segue:

  • durante la fase di pre-investimento, viene svolta una due diligence ESG per identificare i rischi ESG e le possibili relative misure di mitigazione. In questa fase viene analizzato (i) il contesto operativo in cui opera la società target, (ii) i potenziali rischi di sostenibilità e relativi mitigant e (iii) le best practice del settore di riferimento;
  • una volta che l’investimento è completato la società partecipata, con il supporto di Consilium, predispone un “ESG Action Plan”. Il documento identifica gli obiettivi perseguibili nel breve-medio termine per migliorare il profilo ESG della società nonché le misure di mitigazione di eventuali rischi di sostenibilità emersi in fase di ESG due diligence;
  • durante la fase di detenzione dell’investimento nelle società partecipate da parte dei fondi gestiti, Consilium pone in essere un’attenta attività di monitoraggio, su base annuale, mediante interazioni dirette con i rappresentanti ESG delle varie società partecipate;
  • nel procedere alla dismissione delle partecipazioni, Consilium effettua una valutazione delle iniziative ESG implementate durante la fase di gestione volta a identificare i miglioramenti del profilo ESG dell’investimento e il grado di rischio ESG residuo. La selezione dell’opzione di exit, compatibilmente con i propri obiettivi di ritorno sull’investimento, viene effettuata con la finalità di garantire nel medio-lungo periodo, una correlata creazione di valore finanziario e valore sociale.

Art.4 – Mancata presa in considerazione degli effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità

L’articolo 4 del Regolamento SFDR (Regolamento UE 2088/2019) prevede che i gestori di fondi di investimento dichiarino espressamente se prendono o meno in considerazione i “principali effetti negativi” (PAI) delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità. Ai sensi della normativa vigente, per “principali effetti negativi” si dovrebbero intendere gli effetti delle decisioni di investimento che determinano incidenze negative sui fattori di sostenibilità connessi all’ambiente, alle problematiche sociali e concernenti il personale, al rispetto dei diritti umani e alle questioni relative alla lotta alla corruzione attiva e passiva.

Sebbene la tematica ESG e il rischio di sostenibilità siano centrali nella propria visione, Consilium al momento non considera gli effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità. Consilium valuta gli impatti ambientali, sociali e di governance delle società in portafoglio in modo diverso rispetto a quanto previsto dalla normativa, utilizzando un metodo di screening negativo per escludere dall’universo investibile le aziende che non soddisfano determinati criteri etici, ed effettuando poi una due diligence per identificare i fattori ambientali, sociali e di governance rilevanti. Le performance delle società in portafoglio vengono monitorate e valutate periodicamente e il top management è incoraggiato a implementare piani di miglioramento.

Inoltre, dati gli obblighi contenuti nella normativa applicabile (comprese le metodologie tecniche e i requisiti di acquisizione dei dati che ciò ragionevolmente comporterebbe), non vi è alcuna garanzia che Consilium abbia accesso a dati chiari, comparabili e coerenti con cui identificare e valutare eventuali principali effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità.

Questa è la posizione attuale, che Consilium terrà monitorata.

Art.5 – Politiche di remunerazione e integrazione dei rischi di sostenibilità

Consilium richiede ai propri dipendenti ed amministratori di aderire alla sua politica di remunerazione e ai processi relativi all’integrazione degli obblighi ambientali, sociali e di governance. Specifici parametri ESG possono essere fissati per ciascun soggetto in base alle sue priorità e ai suoi obiettivi operativi. Inoltre, Consilium considera il suo impegno per l’integrazione di una strategia ESG all’interno delle proprie attività fondamentale per la performance degli investimenti a lungo termine e allineato con la sua struttura di remunerazione, che è proprio finalizzata ad incentivare il perseguimento di risultati di performance dei fondi nel lungo periodo.